I fichi d'India dell'Etna, coltivati
nella provincia di Catania, nel terreno vulcanico alle falde dell’Etna, hanno
ottenuto dal 2003 l’importante riconoscimento di Denominazione di Origine
Protetta.
La pianta, importata dalle
Americhe nord-occidentali (credute originariamente le Indie, da cui il nome)
sul finire del XVI secolo, per lungo tempo rimase solo un’ospite eccentrica
negli orti botanici d’Europa. Al successo del fico d’India commestibile
contribuì il suo consumo durante le lunghe traversate, quando era impiegato
come rimedio contro lo scorbuto. Il Fico d'India, capace di resistere ai climi
aridi e secchi, ha trovato nelle zone Mediterranee un clima ideale che ne
favorisce la crescita, divenendone una delle piante simbolo. Le piante possono
crescere anche fino a cinque metri e producono frutti ovoidali con una polpa molto
succosa. La buccia, di colore rosso tendente al marrone, è ricoperta di spine
sottilissime che vengono eliminate tenendoli a bagno nell’acqua ghiacciata. I
suoi frutti hanno un sapore delicatamente zuccherato per via della presenza di
glucidi, e dal punto di vista nutrizionale contengono moltissima vitamina C, calcio, fosforo e magnesio. Il Fico d'India dell'Etna DOP
viene consumato preferibilmente fresco, come frutto da tavola, ma viene anche
impiegato per preparare gelati, confetture e liquori.
Mostarda di fichi d’India dell’Etna
Ingredienti per 8
porzioni
1 kg di fichi d’India
100 g di farina 00
Cannella in polvere
130 g di mandorle tostate
130 g di noci tostate
2 scorze di arance
3 scorze di mandarini
Sbucciate i fichi d’India,
passateli al setaccio e portate ad ebollizione il succo ricavato. Unite la
farina poco a poco e mescolate il composto fino ad ottenere una crema densa.
Togliete quindi il recipiente dal fuoco e aggiungete un pizzico di cannella, le
mandorle e le noci tritate, le scorze di arance e mandarini tagliate a
pezzetti, mescolando per amalgamare tutti gli ingredienti. Versate il composto
nelle apposite forme di terracotta inumidite d’acqua e mettetele ad asciugare
al sole per 3-4 giorni. Quindi sformate la mostarda e rimettetela al sole per altri 2-3 giorni,
finché non sarà del tutto asciutta.
Un'Altra Sicilia
saprà consigliarvi i luoghi dove assaporare le
migliori specialità siciliane, per info e booking: info@unaltrasicilia.com
Un’Altra Sicilia.
Un Altro Viaggio.