mercoledì 6 luglio 2022

Le vie dell’acqua e dei mulini- La Reitana

Nel comune di Aci Catena, in provincia di Catania,  luoghi nascosti celano una rigogliosità inaspettata, uno di questi è la Reitana. Le argille che costituiscono il piano della Reitana impediscono alle nevi disciolte dell'Etna di penetrare il terreno e riemergono, copiose, a tal punto che tutta la zona è ricca di sorgive, preziosa risorsa vitale. Una linfa vitale che incontra le esalazioni sulfuree del vulcano, per diventare una rara sorgente termale, sfruttata sin dalla Preistoria e divenuta un complesso sito strutturato in epoca Romana. L'acqua è il principale nutrimento per le coltivazioni, ma in età antica muoveva i mulini di un notevole complesso industriale ed, ancora oggi, è l'anima della lavorazione dei lupini, deliziosi legumi,  di cui abbiamo accenni in  letteratura e nella Sacra Bibbia,  che dalla Reitana raggiungono tutti i mercati catanesi.

I mulini ad acqua  che si trovano in località Reitana, nella vallata greco-romana di Reitana costituiscono l'itinerario storico dove si svolgeva la Fiera Franca di S. Venera, nel XV sec. sancita come "Franca" (esente da dazio) con decreto del Re Alfonso I il Magnanimo.



Il complesso di “Santa Venera al Pozzo”, risalente all’epoca romana, dalle quali ancora oggi sgorga una sorgente di acque sulfuree. Un notevole impulso produttivo, secondo le fonti storiche, è anche avvenuto nell’arco di tempo compreso tra il 1422 ed il 1615. In questa fase storica, sotto la dominazione spagnola, si svolgeva la così chiamata “Fiera Franca”; si dice che il termine “franca” alluda all’esenzione dal dazio sancito dall’editto di Alfonso il Magnanimo durante la sua egemonia in Sicilia. Alcune testimonianze riportano che, tra il XV e il XVI secolo, questa fascia territoriale era munita di numerosi mulini che venivano utilizzati per la macinazione del grano.

l sentiero dei “Mulini ad Acqua”, sito di grande pregio naturalistico, è collocato nella famosa vallata greco-romana di Reitana. Il luogo gode di particolare fama per via della presenza di numerose sorgenti, conosciute come “Cuba”, che convogliava l’acqua in direzione di un canale di muratura noto come “saia mastra”.

La mitezza del clima, non a caso, ha favorito uno sviluppo agricolo che ha raggiunto livelli di produzione ortofrutticola senza eguali, tutt’oggi troviamo alcuni piccoli fornitori che a km 0 vendono anche primizie ed ortofrutta. L’esistenza di antichi insediamenti è  comprovata dal ritrovamento di numerosi reperti archeologici affiorati durante specifiche e dettagliate ricognizioni in loco,  in particolare sono stati riportati alla luce vasi, lacrimatoi, tombe e varie tipologie  monetali.

Procedendo lungo il “piano Reitana”, infatti, ci si imbatte in alcune di queste secolari costruzioni: le più note sono “Npacchiapa” e  “Spezzacoddu”. Gli appellativi si riferiscono rispettivamente al nome di una signora e ad un uomo dal carattere burbero e violento. La strutture di questi antichi strumenti erano dotate di una botta cilindrica, fondamentale per il funzionamento della macina, e di un arco conosciuto come “caraffo”; alcuni ruderi, sebbene in disuso, si possono tuttora osservare in alcuni tratti dell’itinerario.

Sul versante del “piano Pescheria”, invece, si giunge al mulino “da zia Nedda”, noto come “Scardaci” e del tutto ristrutturato. In appresso, proseguendo oltre la via Paratore si accede ad un ponte pedonale che conduce verso un altro di essi, soprannominato “ U Mulino a via “. Più avanti, in contrada Baracche, frazione di Acireale, il mulino “Don Pippino”. Il percorso si conclude nei pressi di Capo Mulini con l’ultimo esemplare, oggi adibito ad abitazione.

Particolarità naturalistiche di un paesaggio tipicamente etneo, strutture storiche come il rudere dell’antico mulino situato a pochi passi  dalla Piazza della Reitana ed il Fondaco, la locanda dove pernottavano i carrettieri, fanno da sfondo ad una passeggiata guidata dalla nostra magnifica guida.

Un percorso in cui la natura etnea è sempre la somma protagonista, dove incontra i colori di un artigiano locale che si diletta a colorare oggetti antichi ispirandosi allo stile dei carretti siciliani, ricchi di storia e colore, quindi si giunge al torrente che percorre il sottopassaggio di una abitazione, giungendo all’area archeologica di Santa Venera del Pozzo,  antiche strutture termali romane, una sorgente di acqua sulfurea etnea, una chiesetta medievale ed il museo di reperti archeologici di epoca greco-romana chiudono un percorso fuori dall’ordinario per non farci dimenticare che la Sicilia, terra ricca di storia vive in simbiosi con la natura e con l’Etna, patrimonio Unesco che noi amiamo credere che lo sia a tutti gli effetti, contribuendo giornalmente a regalare questi tesori alle future generazioni.

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The ways of water and mills- La Reitana

In the municipality of Aci Catena, in the province of Catania, hidden places conceal an unexpected lushness, one of which is the Reitana. The clays that make up the Reitana plain prevent the dissolved snows of Etna from penetrating the ground and resurface, copiously, to such an extent that the entire area is rich in springs, a precious vital resource. A lifeblood that meets the sulfurous exhalations of the volcano to become a rare thermal spring, exploited since Prehistoric times and becoming a complex structured site in Roman times. Water is the main nutrient for crops, but in ancient times it moved the mills of a remarkable industrial complex and, even today, is the soul of the processing of lupins, delicious legumes, of which we have hints in literature and the Holy Bible, that from the Reitana reach all the markets of Catania.

The water mills located in the Greco-Roman valley of Reitana constitute the historic route where the Fiera Franca di S. Venera was held, in the 15th century sanctioned as "Franca" (duty-free) by decree of King Alfonso I the Magnanimous.

The complex of "Santa Venera al Pozzo," dating back to Roman times, from which a spring of sulfurous waters still flows. A significant productive impulse, according to historical sources, also occurred in the time span between 1422 and 1615. During this historical phase, under Spanish rule, the so-called "Fiera Franca" was held; the term "franca" is said to allude to the exemption from duty sanctioned by the edict of Alfonso the Magnanimous during his hegemony in Sicily. Some accounts report that, between the 15th and 16th centuries, this territorial strip was equipped with numerous mills that were used for grinding grain.

The "Water Mills" trail, a site of great naturalistic value, is located in the famous Greco-Roman valley of Reitana. The place enjoys particular fame because of the presence of numerous springs, known as "Cuba," which channeled water in the direction of a masonry canal known as "saia mastra."

The mildness of the climate, not surprisingly, favored an agricultural development that reached unparalleled levels of fruit and vegetable production, still today we find some small suppliers that at km 0 also sell first fruits and vegetables. The existence of ancient settlements is proven by the discovery of numerous archaeological finds surfaced during specific and detailed site reconnaissance, in particular vases, lacrimatoi, tombs and various types of coins were brought to light.

Proceeding along the "Reitana plan," in fact, one comes across some of these centuries-old constructions: the best known are "Npacchiapa" and "Spezzacoddu." The appellations refer to the name of a lady and a man with a gruff and violent character, respectively. The structures of these ancient tools were equipped with a cylindrical beat, which was essential for the operation of the millstone, and an arch known as a "jug"; some ruins, although in disuse, can still be seen in some parts of the route.

On the "fish market floor" side, on the other hand, we reach the mill "da zia Nedda," known as "Scardaci" and completely restored. Next, continuing beyond Via Paratore leads to a footbridge that leads to another one of them, nicknamed " U Mulino a via ". Further on, in contrada Baracche, a hamlet of Acireale, is the "Don Pippino" mill. The route ends near Capo Mulini with the last example, now used as a dwelling.

Naturalistic features of a typical Etnean landscape, historic structures such as the ruins of the old mill located a few steps from the Piazza della Reitana and the Fondaco, the inn where the carters stayed overnight, are the background to a walk led by our magnificent guide.

A path where Etna's nature is always the sum protagonist, where it meets the colors of a local artisan who delights in coloring antique objects inspired by the style of Sicilian carts, rich in history and color, then we reach the stream that runs through the underpass of a dwelling, arriving at the archaeological area of Santa Venera del Pozzo, ancient Roman thermal facilities, a spring of Etna's sulfur water, a medieval church and the museum of archaeological finds from the Greco-Roman period close an out-of-the-ordinary itinerary so that we do not forget that Sicily, a land rich in history lives in symbiosis with nature and with Etna, a Unesco heritage site that we like to believe is for all intents and purposes, contributing daily to give these treasures to future generations.


 Paola F. J. Torrisi

Thanks to Siciliamagazine.net  #TakeitSlowlyByUnAltraSicilia