Sita nel cuore dell'arcipelago eoliano, Salina fa mostra di sé stagliando le sue alte cime gemelle, Fossa delle Felci e Monte dei Porri, nell'azzurro del cielo e del mare. I due monti, che fruttarono all'isola nell'antichità il nome di Didyme, la "gemellata", sono ciò che resta dei ben sei vulcani ora estinti che diedero origine all'isola – probabilmente la più antica dopo Filicudi. La suggestiva sella di Valdichiesa (290 m slm) li collega, unendoli in un dialogo perenne, vivo, fatto di correnti e di venti, che dona un microclima particolarmente fresco e ricco di umidità e favorisce le colture dei deliziosi prodotti isolani, primi tra tutti i vigneti della deliziosa Malvasia e i capperi, la cui produzione è famosa in tutto il mondo.

Il nome, che trae origine dalle saline del laghetto di Lingua, risorsa commerciale dell'isola fin dall'antichità, evoca già la sua natura legata da un lato al mare, dall'altro alla disponibilità di risorse naturali. L'abbondanza (relativamente alle altre isole) di acqua e di vegetazione la rende particolarmente generosa e godibile, coi suoi profumi, colori e sapori diversi tutto l'anno, immersa quasi in una sorta di "divina" sensualità femminile tutta sua.