venerdì 29 luglio 2016

Lo Street Food di Palermo e di Catania



Lo Street Food, letteralmente cibo di strada, è diventato ormai un simbolo della tradizione e dell’identità di un territorio. Le origini del fenomeno risalgono all’antichità: i greci già narravano l’usanza egizia, poi adottata in tutta la Grecia, di friggere il pesce e di venderlo per strada. Nel mondo romano il cibo di strada era una vera e propria necessità, soprattutto tra le classi meno abbienti, poiché non avendo una cucina vera e propria a loro disposizione in casa, acquistavano cibi già cotti presso i thermopolia”, gli antenati del moderno “baracchino”. In molti sostengono che lo Street Food sia nato per sfamare e non per nutrire. Da qui forse il grande equivoco: poiché nato per nutrire il popolino a poco costo, è stato considerato di poco conto. Ai giorni nostri , invece, lo Street Food si è liberato da questi pregiudizi, diventando il vero testimone dell’identità di un popolo.
In tutta la Sicilia, ma in particolar modo a Palermo e a Catania, la cucina di strada è parte integrante del patrimonio culturale, una tradizione antica che identifica e distingue il territorio. Da provare a Palermo il famoso pane ca’ meusa (milza); lo sfincione, pizza alta e soffice, condita con pomodoro, cipolla, acciughe e caciocavallo; i cazzilli, conosciuti anche come crocchè, le crocchette di patate, e la squisita panella, la regina della cucina da strada palermitana. 
A Catania, invece, gli arancini sono lo Street Food per eccellenza. La città etnea vanta una tradizione secolare per la cosiddetta “Tavola calda”: arancini, cipolline, bombe, cartocciate e bolognesi. Altri cibi di strada che la città offre sono: le crispelle, il panino con le polpette di cavallo, i cannoli e le granite con brioche e panna.


Panelle

Ingredienti per 4 porzioni
250 g di farina di ceci
1 ciuffo di prezzemolo
abbondante olio per friggere
sale e pepe
In una pentola sciogliete a freddo la farina di ceci in 2,5 dl di acqua. Proseguite, sempre a freddo, aggiungendo altri 5 dl di acqua. Aggiustate di sale e pepe e fate cuocere a fiamma bassa avendo cura di mescolare continuamente. Quando inizierà ad addensarsi e a bollire, cuocete ancora per 10-12 minuti, girando sempre energicamente per non creare grumi. A fine cottura, aggiungete il prezzemolo tritato e versate il composto su una superficie liscia e bagnata, poi spianatelo con una spatolina in modo da renderlo sottile. Lasciate raffreddare e tagliatelo della forma prescelta, quadrati, cerchi  o a vostro piacere. Mettete a scaldare l’olio e friggete le panelle finché non saranno leggermente dorate.  Cospargete di sale e pepe e servite caldissime. 


Arancini di riso
Ingredienti per 4 persone
250 g di riso
1 bustina di zafferano
3 uova
150 g di piselli lessati
50 g di parmigiano grattugiato
200g di carne di manzo tritata
100 g di mozzarella
1/2 cipolla affettata
1 spicchio d’aglio tritato
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
farina 00
brodo di carne
1,5 dl di vino rosso
pangrattato
olio per friggere
sale e pepe

Lessate il riso, scolatelo e mescolatelo in una terrina con lo zafferano, il parmigiano e 2 uova sbattute.
Fate rosolare la cipolla con l’aglio in 4 cucchiai d’olio; quindi rosolatevi la carne. Bagnate con il vino, fate evaporare, unite il concentrato, che avremo sciolto in un mestolo d’acqua tiepida, pepate. Cuocete a fuoco basso per circa 45 minuti, bagnando ogni tanto con il brodo di carne caldo. Infine, aggiungete i piselli.
Ricavate dal riso delle piccole sfere, inseritevi nel centro ½ cucchiaio di ragù e un dadino di mozzarella e rimodellate bene in modo da ottenere sfere rotonde, compatte e lisce in superficie.
Passate gli arancini nella farina, poi nell’uovo sbattuto e nel pangrattato. Friggete in abbondante olio, scolateli su carta assorbente e serviteli ben caldi.

Un'Altra Sicilia saprà consigliarvi i luoghi dove assaporare le migliori specialità siciliane, per info e booking: info@unaltrasicilia.com

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venerdì 22 luglio 2016

Caponata di melanzane con capperi di Salina

Il cappero è una pianta molto diffusa in Sicilia, coltivata soprattutto sull’isola di Salina. I capperi di Salina ( detti in dialetto eoliano cucunci) si contraddistinguono per uniformità e per un bocciolo estremamente compatto che è garanzia di qualità superiore e durata nel tempo: sotto sale infatti il cappero di Salina si conserva fino a due- tre anni. Il cappero è il protagonista assoluto della cucina dell’isola, grazie al suo gusto deciso è ideale per dare maggior sapore e carattere a ogni portata: si sposa benissimo a un semplice sugo di pomodoro e basilico, alla classica caponata, ai piatti di pesce.

Ogni anno  la prima domenica di giugno, nell’incantevole piazzetta di Sant'Onofrio a Pollara, piccolo paesino dell’isola,  si svolge la Festa del Cappero in Fiore, occasione giusta per assaggiare tantissime pietanze a base dei buonissimi capperi di Salina.

Ingredienti per 4 porzioni:
3 melanzane
abbondante olio per friggere
1 cipolla
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 peperone rosse
80 g di olive verdi snocciolate
1 costa di sedano
20 g di capperi di Salina sotto sale
30 g di pinoli
1 dl di aceto di vino bianco
1 cucchiaio di zucchero
sale
pepe

Lavate le melanzane, asciugatele e tagliatele a dadini, quindi disponetele su un  setaccio, cospargetele di sale e lasciatele a sgocciolare per circa un’ora. In una padella ponete a scaldare abbondante olio per friggere e quando sarà bollente versatevi le melanzane a dadini. Quando avranno assunto un colore dorato, scolatele e  mettetele ad asciugare su carta assorbente. Successivamente, sbucciate e affettate la cipolla finemente e rosolatela in 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva per 1 minuto. Unite il peperone tagliato a julienne, 40 g di olive intere e 40 g di olive tagliate a rondelle, il sedano lavato e tagliato a rondelline. Aggiustate di sale e fate cuocere per circa 5 minuti, quindi aggiungete i capperi dissalati sotto acqua corrente e i pinoli. Cuocete ancora per 5 minuti e unite le melanzane, l’aceto e lo zucchero e proseguite la cottura a fuoco lento per 5-6 minuti. Ultimata la cottura, aggiustate di sale e pepe. Lasciate riposare la caponata per qualche ora e servitela fredda.

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mercoledì 20 luglio 2016

Festa di San Bartolomeo a Lipari

San Bartolomeo, patrono di Lipari e  protettore delle Isole Eolie, viene solennemente festeggiato ogni anno il 24 agosto. Bartolomeo era uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù. Grande propagatore della parola di Cristo, si spinse a diffondere il Vangelo fino in India, Azerbaigian e Mesopotamia. Fu durante le sue predicazioni in terra d’ Asia ( forse in Siria o in Armenia ) che secondo la tradizione venne imprigionato e scuoiato vivo dai pagani, che ne chiusero le spoglie mortali in un sepolcro. Ma tale era il fascino e la devozione che San Bartolomeo continuava ad esercitare sugli abitanti del luogo, che gli idolatri preferirono liberarsi delle sue spoglie buttandole in mare all’interno di un sarcofago di piombo. La cassa, spinta dalla mano della Provvidenza, arrivò a Lipari, dove fu custodita dagli isolani fino all’ arrivo del vescovo Agatone che ne dispose la sepoltura e fece erigere sui resti una Cattedrale.

La giornata di festa del 24 agosto, a Marina Corta, raccoglie i fedeli di tutte le Isole Eolie, nonché moltissimi turisti. In tale occasione si svolge la processione della statua di San Bartolomeo con il “Vascelluzzo”: si tratta di un prezioso reliquiario d’argento, opera di eccellente fattura dell’oreficeria palermitana Perricone-Marano, contenente kg. 2 di oro e 30 di argento, al cui  interno troneggiano la preziosa teca che custodisce il “frammento di pelle” e la statuetta di S. Bartolomeo tutta d’oro massiccio e del peso di kg. 1,100. Il “Vascelluzzo” precede il simulacro d’argento di San Bartolomeo, ed entrambi vengono portati a spalla dai membri delle varie confraternite. La festa si conclude con spettacolari fuochi d’artificio sul mare.

Il Santo Apostolo viene festeggiato, durante l’anno, in date diverse: il 13 febbraio in ricordo della prima traslazione del Corpo, il 5 marzo su richiesta dei contadini che nel 1823 scamparono alla pestilenza , il 24 agosto e il 16 novembre per lo scampato pericolo nel terremoto del 1824.

Nell'iconografia eoliana  San Bartolomeo è raffigurato seminudo, con la pelle sulla spalla destra, i simboli del martirio: la palma nella mano destra, il coltello nella sinistra, il capo cinto da corona.

 

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venerdì 15 luglio 2016

Nelle profondità marine di Ustica vive il parapandolo rosa (Plesionika narval), un gambero di piccole dimensioni e di colorazione rossa. La sua pesca, effettuata con le nasse, è riservata solo ai professionisti locali autorizzati. In cucina viene impiegato in mille ricette ed è molto apprezzato dai tanti turisti che visitano l’isola.










Spaghetti con gamberetti di Ustica e pomodorini

Ingredienti per 2 persone:
-200 gr di spaghetti
-150 gr di gamberetti sgusciati
-10 pomodorini di pachino
-olio d’oliva
-uno spicchio d’aglio
-sale
-basilico
-prezzemolo  
         
Versate in una padella dell’olio d’oliva ed uno spicchio d’aglio e lasciate soffriggere per qualche secondo, successivamente aggiungete i pomodorini tagliati a metà e il basilico. Salate e aggiungete i gamberetti sgusciati ai pomodorini. Saltate i gamberetti per un minuto ed aggiungete il trito di prezzemolo. Cucinate gli spaghetti e non appena mancheranno 3 minuti alla fine della cottura uniteli ai gamberetti. Mantecate gli spaghetti aggiungendo dell’acqua di cottura.  A cottura ultimata, togliete dal fuoco e servite il piatto caldo.

Buon Appetito!!!

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martedì 12 luglio 2016

Ai piedi dell’Etna: Pedara e Trecastagni


Pedara e Trecastagni sorgono ai piedi dell’Etna, il vulcano più attivo d’Europa e dichiarato recentemente Patrimonio dell’UNESCO. Le cittadine sono il punto di partenza per le escursioni naturalistiche che ci portano fino a quota 3000mt sul livello del mare, dove la natura regala paesaggi mozzafiato.
Le numerose cantine locali offrono al turista la possibilità di scoprire i vini DOC Etna, fiore all’occhiello del territorio etneo, e gustosi prodotti tipici.









Pedara & Trecastagni Weekend

From €187,00 per person
N° 2 pernottamenti in Bed and Breakfast in camera doppia/matrimoniale in pernottamento e colazione/N.2 nights in twin/double room/BB
N. 1 cena con Pizza/ N. 1 Pizza dnr
N. 1 Happy hour siciliano/ N. 1 Sicilian happy hour
N° 1 Visita guidata percorso naturale di Monte Ilice + centro storico e chiese/ Guided visit to the Monte Ilice natural path+ historical Trecastagni centre and churches
N° 1 Visita vigna privata + degustazione in cantina vinicola del vino e prodotti locali 
dell’Etna/N.1 visit to the vineyard in a local winery to taste Etna wines and delights

Pacchetto prenotabile su richiesta e soggetto a disponibilità/Package bookable on request subjected to availability



Take it Slowly and feel!

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Basilica di S. Caterina, Pedara
Santuario SS. MM Alfio, Filadelfo e Cirino, Trecastagni




                                    

lunedì 11 luglio 2016

Chiaramonte Gulfi, il Balcone di Sicilia




Chiaramonte Gulfi si trova a soli 15 km da Ragusa. La città è chiamata Balcone di Sicilia per la sua posizione panoramica, con vista che comprende la Valle dell’Ippari e i suoi paesi, la città di Gela, il vulcano Etna, i monti Erei fino a Caltagirone, il mar Mediterraneo e i monti Iblei. L’area di Chiaramonte è molto famosa per il suo eccellente olio d’oliva, che ha ottenuto il riconoscimento DOP e per il Cerasuolo di Vittoria, pregiato vino a DOCG. I visitatori della zona potranno degustare molti prodotti genuini nelle numerose fattorie e industrie locali.


Chiaramonte Gulfi is situeted at 15 kilometres from Ragusa. The town is called Balcony of Sicily for its panoramic position, with views over the Valley of the Ippari and its cities, the town of Gela, the Etna Volcano, the Erei slopes up to Caltagirone, the Mediterranean sea and the Iblean mountains. The area of Chiaramonte is very famous for its excellent olive  oil that gained the Protected Geographical Status and for its  precious  wine Cerasuolo di Vittoria. Visitors to the area will taste genuine Chiramonte produce in any of the many farms and factories.

Appartamento  Nonna Rosa’s   
                      
Descrizione:     
Appartamento al pianterreno con ingresso, un salottino, una cucina, un ampio disimpegno, due camere da letto, un bagno, un ripostiglio e un balcone sul lato cucina.
Un cesto di benvenuto ti aspetta con tanti  prodotti tipici siciliani.

Description:
Ground-floor apartment with its own entrance, a  living room, a kitchen, a large boxroom, two bedrooms, a bathroom, a lumber room, a  balcony on the side of the kitchen.
A welcome basket with typical Sicilian products will be waiting for you.










Take it Slowly and feel!

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giovedì 7 luglio 2016