giovedì 12 febbraio 2015

Il Castello di Donnafugata a Ragusa




 Donnafugata, un castello: scrigno di leggende
Qui - secondo le leggende popolari - venne imprigionata la principessa Bianca di Navarra dal perfido conte Bernardo Cabrera
Il castello di Donnafugata sorge a circa 20 km da Ragusa. Fu edificato sulla vecchia struttura di una torre duecentesca nell'800 per volere del Senatore del Regno e Barone Corrado Arezzo. In poco tempo la dimora gentilizia divenne uno dei centri più importanti della mondanità dell'epoca umbertina. Il nome Donnafugata deriva dall'arabo 'Ain-jafat' e significa 'Fonte di salute'.

Come ogni castello che si rispetti ha la sua leggenda. Una leggenda narra di una donna che prigioniera nel Castello riuscì a scappare. La regina Bianca di Navarra venne rinchiusa, dal perfido conte Bernardo Cabrera, signore della Contea di Modica, in una stanza: Bianca riuscì a fuggire attraverso le gallerie che dal castello portavano alla campagna. Da qui il termine dialettale 'Ronnafugata', cioè 'donna fuggita'.
Cabrera era temuto persino dai sovrani di Palermo: era un abile stratega, scaltro, crudele, potente come nessun altro sull’isola. Il suo nome è in molte storie popolari. Tutto è leggenda però: è documentato che la principessa non mise mai piede nel Castello dato che ai suoi tempi (XIV secolo) il palazzo non era ancora stato edificato.
L'edificio occupa un'area di circa 2500 metri quadrati e si snoda in circa 122 stanze, purtroppo al pubblico ne sono aperte solo alcune in quanto dovrebbero essere restaurate. L'ingresso è costituito da un ampio cortile di campagna fiancheggiato da due file di casette. Attraversandolo è possibile scorgere la facciata gotica orlata di merli. Nella parte sottostante alla galleria si ammirano otto finestroni bifori a sesto acuto che danno in un'ampia terrazza delimitata da una balaustra coronata da otto vasi. Due modeste torrette circolari completano la prospettiva. Il castello è stato trasformato molte volte in un set cinematografico, indimenticabile il ballo con Burt Lancaster e Claudia Cardinale nel film di Luchino Visconti, 'Il Gattopardo'.
Al Piano nobile si accede mediante uno scalone in pietra pece, ornato da statue neoclassiche. Questo ospita il Salone degli Stemmi alle cui pareti sono dipinti i simboli delle famiglie più potenti di Sicilia. Splendidi affreschi sono presenti nel Salone degli specchi, nelle Sale del Biliardo e della Musica e nella stanza da letto nella quale sarebbe stata rinchiusa la principessa Bianca di Navarra, con un bel pavimento in pietra pece e bianco calcare. Pregevoli decorazione sono presenti anche nella Stanza delle Signore e nel Fumoir. 
L'esterno è un fiabesco parco con maestosi ficus e piante esotiche, statue e fontane. Bellissimo il 'Pirdituri' cioè il labirinto in pietre, dove è facilissimo perdersi.

per info e prenotazioni:
info@unaltrasicilia.com 
www.unaltrasicilia.com 
 
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